lunedì 8 novembre 2010

Da INVALIDI FISICI a INVALIDI MENTALI !!! GRAZIE ai Co.Co.Co

So benissimo che con queste parole faccio solo "la scoperta dell'acqua calda", ma dal 29 Marzo 2010 mi chiedo se il futuro sia ancora nostro o ce lo stiano rubando o forse ce l'hanno già rubato e abbiamo solo fatto finta di niente.
Scrivo per raccontarvi la storia dalla mia compagna, che il 29 Marzo 2010 durante lo svolgimento del suo contratto co.co.co è stata colpita da emorragia celebrale causata da un'aneurisma, è stata operata con successo, ma si trova ora in condizione di mobilità ridotta.
Fino ad allora la mia compagna, laureata dal 2003, era andata avanti nascondendo le preoccupazioni legate alla precarietà lavorativa dietro la "fortuna di avere un lavoro".
L'importante era lavorare, per cercare di mettere in pratica i sacrifici universitari fatti e, pur essendo consapevole che contratti quali contratti a progetto o consulenze a partita iva non prevedono nessun tipo di tutele, neppure le più basilari quali malattia e ferie, si tappava il naso e mandava giù l'ennesima medicina amara.
Cinque anni fa la passione per il proprio lavoro (biologa), il desiderio di indipendenza, e la speranza di avere la possibilità di lavorare in un posto che desse delle sicurezze in più, la spinse ad abbandonare la terra natìa (la Sardegna), la famiglia, e gli amici, per trasferirsi in Toscana.
Io ho lasciato il mio lavoro (anch'esso precario) a Cagliari, e ho deciso di seguirla in questa avventura, ma dopo il primo anno ci siamo accorti che l'unica cosa che era veramente cambiata era il paesaggio: al di fuori della Sardegna le cose non sono poi molto diverse, perchè ormai in tutta Italia i contratti offerti ai "giovani" sono tutti uguali, gli stessi tempi DETERMINATI, e ovviamente gli stessi NON DIRITTI.
Purtroppo quando i nodi vengono al pettine è sempre troppo tardi..
A sette mesi e mezzo dall'aneurisma, dopo 30 giorni di ricovero ospedaliero e 50 in clinica riabilitativa, la mia compagna ha iniziato a recuperare la mobilità, ma la situazione è ancora ben lungi dall'essere risolta, e ovviamente nessuno sa dirci sino a che punto potrà esserlo.
E qui veniamo al motivo per cui scrivo questa lettera: il disagio psicologico e fisico dovuto allo stato di dipendenza in cui la mia compagna si trova nello svolgere delle normali mansioni quotidiane viene reso ancor più pesante dal sentirsi emarginata, per non dire abbandonata legalmente, dalla società. Una società che che non tutela il lavoratore precario e per la quale certi tipi di contratto valgono quanto la CARTA STRACCIA !!
Intanto però come si deve andare avanti?
Il contratto congelato (senza retribuzione e malattia), a lavoro non ti riprendono se non passi la visita col medico del lavoro, e il medico del lavoro non ti valuta se non ti trovi sotto contratto; inoltre per iniziare la fisioterapia presso la asl ci sono voluti mesi (e le informazioni sono sempre date alla rinfusa).
Si rimane infatti in una situazione da LIMBO DANTESCO, in cui si aspetta il verdetto del "certificato d'invalidità" , per sapere se si riesce ad ottenere qualche sussidio per avere un pò di tranquillità (negata dai contratti a progetto che non danno assistenza sanitaria) per GUARIRE TRANQUILLI !!!
Ebbene, questo mi sembra il modo perfetto per rendere INVALIDA MENTALMENTE una persona momentaneamente (si spera) INVALIDA FISICAMENTE, la quale cerca solo di riprendere le fila della propria vita!!
Non so come andrà a finire, ma penso che sapere di non avere nessun diritto riguardo a quello che ti sei guadagnato in anni di sacrifici e studi, tolga ai giovani ogni speranza di potersi costruire un futuro, ogni fiducia, avvolge tutto in un senso di vuoto; e il caso della mia compagna ne è un esempio estremo.
La mia coscienza mi impone per cui di cercare di denunciare lo stato di gravissimo rischio in cui si trovano i lavoratori precari nel nostro paese, uno stato che è oltretutto, perlomeno a mio avviso, anticostituzionale.

La COSTITUZIONE dice che :
- Art. 1 -L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
- Art. 2 - La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
- Art. 4- La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

NOI NON MOLLIAMO CI AVETE RUBATO IL FUTURO, RICONQUISTIAMOLO PER LE PROSSIME GENERAZIONI !!!!
Scrivo questa lettera perchè siamo nel 2010 e nonostante i miei 30 anni non riesco a pensare al FUTURO !!! (nonostante il mio lavoro a tempo indeterminato ), ormai si vive solo per il presente ... scusate per le BANALITA' ...

Grazie dell'attenzione
Massimo

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