giovedì 2 luglio 2009

Rincorrere le glicemie non porta da nessuna parte...

Nei miei 14 anni di diabete ho imparato che valori instabili di glicemie tendenti all'alto mi portando a non avere una percezione corretta del mio stato di salute. Per alcuni periodi non riuscivo più a percepire correttamente i sintomi delle ipoglicemie, bastava una glicemia NORMALE per percepire un'ipoglicemia.
Avevo il "vizio" di rincorrere le glicemie con BOLI AGGIUNTIVI nel tentativo di riportarle entro valori accettabili. Ma con un BOLO CORRETTIVO errato incappavo in ipoglicemie, quindi dovevo CORREGGERE l'ipoglicemia e se sbagliavo la correzzione la glicemia risaliva; alla fine mi trovavo in un circolo vizioso.
Questo INSEGUIMENTO derivava dalla difficoltà d'avere delle glicemie accettabili al risveglio, costantemente si aggiravano sopra i 200, su consiglio del diabetologo ho iniziato a fare dei controlli a campione durante le ore notturne, ciò a messo in evidenza che arrivato ad una certa ora del mattino (5 circa) le glicemie iniziavano a salire (mi pare che si chiami 'effetto ALBA ) questo problema non sono riuscito a risolverlo utilizzando la terapia delle 2 insuline (pronta ai pasti e lenta prima di coricarmi ) tramite PENNE.
Quindi dopo la mia prima parentesi col MICROINFUSORE (18 anni ) intorno ai 20 anni mi son messo l'animo in pace e sono tornato DEFINITAVAMENTE al MICROINFUSORE, questa volta ero partito con una mentalità differente, cercando di sfruttare le potenzialità offerte da questo strumento . Fortunamentamente dopo quasi 2 anni dal precedente microinfusore trovai piacevoli cambiamenti.
La prima riguardava l'ago che dovevo tenere sotto cute :
- Il precedente era metallico e non mi consentiva una completa libertà di movimento, mentre quello che trovai era composto sempre da un'ago metallica ma era rivestito da una cannula in caucciù. Quindi una volta inserito l'ago veniva sfilata la parte metallica e sotto cute rimane la cannula, VERAMENTE un altra STORIA, potevo fare qualunque tipo di movimento senza pensare all'ago.
La seconda novità era relativa il catetere che collegava la cartuccia d'insulina del microinfusore all'ago. Prima era un tutt'uno, questo comportava che ovunque andassi (doccia compresa) mi dovessi portare il microinfusore con me tenendolo dentro la sua sacchetta (pseudo impermeabilizzata) mentre due anni dopo trovai che il catetere era collegato all'ago attraverso un'attacco a baionetta che consentiva di staccare il micro dall'ago; questo è stato molto importante nel periodo estivo, consentendomi d'andar al mare senza dover cambiare tutto ogni volta è stato un bel sollievo. Questi innovazioni mi hanno veramente facilitato la vita e posso dire D'ESSERE FORTUNATO CHE MI E' VENUTA UNA MALATTIA CHE SI STA' DIFFONDENDO NEI PAESI RICCHI E MENO MALE CHE QUESTO STRUMENTO LO PASSA L'ASSISTENZA SANITARIA !!!

Ma da solo il MICROINFUSORE è solamente un'oggetto e per diventare FUNZIONALE, EFFICIENTE ed EFFICACE è fondamentale la CONOSCENZA...........

1 commento:

  1. l'unica cosa che credo di poter dire:e che la vita cambia per loro e per chi gli sta vicino.......ma sono persone talmente speciali che affronta la malattia con serenità,e insegnano a noi come comportarci...

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